Al di là di ogni ostacolo by Lapo Melzi

Al di là di ogni ostacolo by Lapo Melzi

autore:Lapo Melzi [Melzi, Lapo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 2024-02-14T14:52:10+00:00


11

Pazzo

Il mattino dopo, Filippo si svegliò esausto e di malumore. Vaghi sogni inquietanti l’avevano fatto rigirare nel letto fino all’alba.

A colazione, mangiò poco e senza piacere.

Giulia lo osservò in silenzio.

A lui stava bene così; non voleva dover riascoltare quello che gli aveva detto il giorno prima.

«Ho pensato una cosa, micio» iniziò lei.

Filippo sentì la bocca prosciugarglisi. Deglutì e si preparò per il peggio.

«Lo sai che se fosse per me ti terrei a casa, ma se ti perdi tre mesi di scuola, sono sicura che ti boccerebbero con la scusa che sei stato assente troppi giorni. Non voglio che tu perda un anno di scuola. Pensi di farcela a resistere?»

Lui ci pensò su. «Sì, credo di sì.» Non aveva nemmeno considerato la possibilità di rimanere a casa.

Giulia annuì sollevata. «Andrà tutto bene, non ti preoccupare. E non lasciare che ti spaventi. Se succede qualcosa, vieni a dirmelo. E non darle alcuna scusa per darti brutti voti. Vola basso e stalle alla larga.»

«Va bene.»

Si alzò in piedi. «Andiamo, ti accompagno a scuola.»

Filippo non si mosse. «Preferirei andare in bici.»

Giulia lo studiò. «Sicuro?»

Lui annuì. «È una bella giornata. Preferisco andare in bici.»

«Va bene.» Giulia si chinò e lo baciò sulla guancia. Gli afferrò il mento e lo fissò dritto negli occhi. «Andrà tutto bene, vedrai» ripeté con dolcezza.

Filippo annuì e distolse lo sguardo. Sperava che avesse ragione. Le cose andavano già abbastanza male così. Ricambiò il bacio e uscì.

Mentre pedalava verso la scuola, iniziò a chiedersi chi dei suoi compagni avesse raccontato alla propria mamma quello che era successo. Elena non lo aveva fatto e invece gli aveva dato del bugiardo. Ma Sara lo aveva fatto e forse anche Danilo: le loro mamme avevano detto che sapevano, per cui…

Rabbrividì al ricordo del colloquio tra sua mamma e le altre due donne. Avrebbe preferito che fosse riuscita a far licenziare la signora Ambrosio. Avrebbe preferito essere da un’altra parte. Non era giusto che dovesse andare a scuola, se la maestra lo picchiava. Eppure, era lì.

Parcheggiò la bici sul retro, mise il lucchetto e s’infilò a scuola. Si ritrovò in un fiume di studenti di diverse età. Alcuni li conosceva, altri erano degli estranei. Si chiese se tutti si sentivano come lui. Arrivò davanti alla porta della sua aula ed entrò.

I suoi compagni di classe stavano chiacchierando e ridendo come al solito. Filippo si sedette al suo banco. Come potevano essere così allegri?

Si guardò attorno alla ricerca di Danilo e lo intravide vicino alla finestra, che parlava con Daniele e Piera, una coppia di compagni un po’ noiosi, entrambi con i capelli scuri e gli occhiali.

Strizzò gli occhi. Cercava un livido o qualche segno visibile sulla fronte di Danilo, ma si era tirato i capelli in avanti con una frangia. Non ne era certo, ma gli parve di scorgere un bernoccolo sopra il sopracciglio destro. Era molto più piccolo di quello che si aspettava.

Si girò e fissò il posto vuoto accanto a lui. Strano. Di solito Sara era in anticipo, quindi doveva essere malata o qualcosa del genere.



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